PER SEMPRE DIETRO LE SBARRE?
L’ergastolo ostativo nel dialogo tra le Corti
Nessuno passa tutta la vita dietro le sbarre, neppure l’ergastolano: grazie alle alternative previste nell’ordinamento penitenziario, può fruire di spazi sempre più ampi di vita extramuraria, fino alla piena libertà grazie alla liberazione condizionale. Esiste però una variante del carcere a vita, l’ergastolo ostativo, che nega al reo qualsiasi misura alternativa alla pena, traducendosi in una detenzione integralmente intramuraria e fino alla sua morte. Una pena perpetua e immutabile, cui ci si può sottrarre solo collaborando utilmente con la giustizia.
Un “fine pena: mai” che è ora a giudizio della Corte EDU e della Corte costituzionale. La prima ne ha accertata l’incompatibilità con l’art. 3 CEDU. La seconda è chiamata a giudicarne la conformità agli artt. 3 e 27, comma 3, Cost. In questo dialogo tra Corti si inserisce la dottrina, invitata a Ferrara a discutere delle questioni di legittimità pendenti a Palazzo della Consulta, alla luce della condanna subita dall’Italia a Strasburgo.
DI COSA DISCUTEREMO
L’ergastolo ostativo a giudizio della Corte costituzionale, dopo essere stato “condannato” a Strasburgo dalla Corte europea dei diritti dell’uomo
Introdotta dalle relazioni di Francesco Palazzo e Vladimiro Zagrebelsky, una discussione plurale e interdisciplinare in vista del giudizio di costituzionalità sull’art. 4-bis, comma 1, ord. penit., sospettato di violare gli artt. 3 e 27, comma 3, Cost.
Tutta la documentazione predisposta per il seminario è disponibile in questo sito. I lavori saranno audio-video registrati da Radio Radicale. Gli atti saranno pubblicati da Forumcostituzionale.it